CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO

Una copywriter e un fotografo. Tre giorni in un piccolo borgo antico ad ascoltare storie e catturare istanti di vita. L’odore di cose buone, l’aria pulita e gli occhi lucidi dei nonni del paese.

Tutto è cominciato in un pomeriggio d’ispirazione a Salotto Scafarelli. Sentivamo crescere la voglia di raccontare le storie delle persone e il bisogno di sentire le emozioni che vanno oltre i confini della pelle e toccano l’anima di chi ti sta di fronte.

Nasce così Con gli occhi di un bambino, racconto fotografico di Matteo Anatrella e Maria Teresa Scafarelli  in mostra al Museo degli orologi di San Marco dei Cavoti (Benevento) dal 5 dicembre 2015, in occasione della Festa del Torrone , per raccontare la terza età in modo inaspettato.

Fotografia e parole s’intrecciano in un percorso narrativo che mette in luce l’essenza più vera di noi, quella che si sviluppa nel periodo dell’infanzia. Il titolo del progetto ne racchiude l’unicità: lo storytelling fotografico si articola su una prospettiva nuova, assumendo il punto di vista di un bambino e tracciando una linea di congiunzione con il narratore, un anziano che racconta i primi anni della sua vita.

Nel nostro percorso creativo abbiamo immaginato un abbraccio ideale che congiunge due generazioni, apparentemente distanti ma di fatto profondamente simili. Vogliamo raccontarne la delicatezza, l’ emotività, la fragilità e la bellezza.

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LA TEORIA DELLE FINESTRE ROTTE

Lo scorso fine settimana sono stata a Verona per l’ inaugurazione di un posto magnifico che si chiama Fonderia Aperta. In Italia c’erano tre fonderie: due sono state smantellate al termine della loro attività e la terza è stata “adottata” da un gruppo di folli visionari che, in 11 anni di ostacoli burocratici e strutturali, hanno restituito a questo luogo fascino e bellezza.

teoria delle finestre rotte

Parlando della nascita di Fonderia Aperta con l’artista Alessandro Capuano, mi è venuta in mente questa teoria e voglio condividerla con voi.

Nel 1969 il professor Philip Zimbardo dell’università di Stanford  condusse un esperimento di psicologia sociale. Abbandonò due automobili identiche in due posti socialmente opposti: una fu lasciata nel Bronx, zona povera e conflittuale di New York, l’altra a Palo Alto, zona ricca e tranquilla della California. Due auto identiche abbandonate, due quartieri con popolazioni molto diverse e un team di specialisti in psicologia sociale per studiare il comportamento delle persone nei due posti.

L’auto abbandonata nel Bronx fu smantellata in poche ore. Tutti i materiali che potevano essere utilizzati furono rubati, quelli non utilizzabili distrutti. L’auto lasciata a Palo Alto fu trovata intatta.

A quel punto i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura di Palo Alto innescando un processo imprevisto: furti, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato come era accaduto nel Bronx.

Perché il vetro rotto in una macchina abbandonata in un quartiere presumibilmente sicuro è in grado di provocare un processo criminale?

È opinione comune attribuire alla povertà un legame diretto con il crimine. Questo esperimento dimostra che i comportamenti criminali hanno a che fare con la psicologia, con il comportamento umano e con le relazioni sociali.

Un vetro rotto in un’auto abbandonata trasmette un senso di deterioramento, di disinteresse, di noncuranza. Il vetro rotto provoca la sensazione di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme.  Ogni nuovo attacco all’auto ribadisce e moltiplica questa idea,  innescando una spirale di violenza incontrollata.

La teoria delle finestre rotte, elaborata da Wilson e Kelling, giunge alla conclusione che la criminalità è più diffusa nelle aree dove l’incuria, la sporcizia e l’abuso sono più alti.

Se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri.

Se una comunità presenta segni di deterioramento e questo non  interessa  a nessuno, fiorisce l’illegalità.

Se piccoli reati, come il parcheggio in luogo vietato, il superamento del limite di velocità o il passare col semaforo rosso, sono tollerati e non puniti, si svilupperanno “difetti maggiori” e poi crimini più gravi.

Se parchi e altri spazi pubblici sono gradualmente danneggiati e nessuno interviene, i cittadini smetteranno di uscire dalle loro case per paura di bande che progressivamente approfitteranno del loro stato di abbandono per occuparli.

In un periodo in cui i teatri chiudono, Fonderia Aperta è l’esempio di come, con visione e buona volontà, sia possibile trasformare una finestra rotta in una finestra aperta  per promuovere creatività e cultura.