RICONOSCERE E NEUTRALIZZARE I LADRI DI TEMPO IN POCHE SEMPLICI MOSSE

I LADRI DI TEMPO sono persone che ci portano via tempo ed energie che potremmo utilizzare per fare quello che vogliamo davvero. Come identificarli? Come sconfiggerli? Ecco un  breve prontuario per imparare a gestirli:

Il LOGORROICO: monopolizza il vostro tempo per ore chiacchierando di cose che non vi interessano.

SOLUZIONE: Se evitate di aprire la conversazione, non avrà modo di “allargarsi”. Rispondete senza dargli modo di ampliare il discorso, si seccherà e migrerà verso altri lidi alla ricerca di qualcuno che gli dia corda.

logorroico

IL LAMENTOSO: vuole essere compatito. Cerca qualcuno che lo assecondi e, una volta trovato, si sentirà autorizzato a raccontargli tutti i suoi problemi prosciugando le sue energie. Volete essere voi i fortunati?

SOLUZIONE: Ditegli in modo cortese che non avete tempo per parlare, che siete in ritardo e che avete molte faccende da portare a termine.

lamentoso

IL FAN: Cerca consigli. Vi ha dimostrato la sua stima e voi, sentendovi lusingati vi siete lasciati scappare la frase: ”Per qualunque cosa, non esitare a  contattarmi”. Superfluo dirvi che ve ne pentirete.

SOLUZIONE: Ditegli la vostra ed invitatelo a riflettere affinché si alleni a trovare da solo la soluzione giusta.

Indipendentemente dal soggetto che avete di fronte il punto è imparare a dire di no con stile.

La nostra capacità di gestione del tempo dipende in larga parte dalla quantità di impegni verso cui ci mostriamo disponibili. Accettiamo troppo spesso, per paura di perderci delle opportunità o di deludere gli altri. Se siamo realmente motivati a trovare il tempo per fare ciò che desideriamo è NECESSARIO imparare a dire di no.

Come dire di no con stile?

La miglior dote di un abile comunicatore è l’assertività. Una persona assertiva ha la capacità di dire quello che va detto nel modo migliore. Come svilupparla? Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Usate il giusto tono di voce, calmo ma fermo. Il 70% dei conflitti deriva dal modo in cui si comunica e non dall’oggetto della comunicazione.
  2. Esprimete la vostra decisione anche attraverso i gesti, non giocherellate nervosamente ma siate sicuri. La comunicazione non verbale comunica all’interlocutore molto di più delle vostre parole.
  3. Spiegate le motivazioni del vostro rifiuto. Il NO non è “uno sgarbo personale” ma una scelta motivata da un’esigenza.
  4. Proponete eventuali alternative al vostro interlocutore. Dimostrategli che, nonostante gli abbiate detto di no, siete interessati ad aiutarlo a trovare una soluzione.
  5. Cercheranno di farvi cambiare idea, difendete le vostre scelte. Mostrando di rispettare voi stessi vi guadagnerete il rispetto degli altri.

A proposito di Problem Solving. Ecco perché devi assumere un rompiscatole nella tua azienda.

cane occhiali

Nelle realtà d’impresa esistono due tipologie di rompiscatole: i Nostalgici e i Rivoluzionari.

I Nostalgici, restano ancorati al passato, sono poco propensi al cambiamento e guardano con reticenza l’avvento delle nuove tecnologie.

I Rivoluzionari, hanno l’entusiasmo dei pionieri,  un master in tuttologia creativa e vogliono cambiare il mondo con un click.

Come vi anticipavo sopra, sono due categorie di rompipalle. Ma talvolta meglio rompere le palle che mandare in frantumi un’ impresa per paura di cambiare. Eh sì, perché a volte all’ imprenditore lungimirante può far comodo ascoltare un rompiscatole. A patto di riconoscere quello giusto!

Caro imprenditore non tutti i rompiscatole fanno al caso tuo.

Ora ti starai chiedendo: “Come faccio a identificare un rompiscatole produttivo?”

E’ semplice, mentre i nostalgici si lamentano perché le cose non funzionano ma non fanno assolutamente nulla per migliorare la produttività della tua impresa, potresti incontrare un rivoluzionario in grado di mostrarti la tua attività da una prospettiva differente e supportarti nella gestione della tua azienda. In che modo?

Parliamo di problem solving.

Una delle caratteristiche più richieste dai selezionatori di tutto il mondo è la capacità di gestione delle criticità.

Ma, domanda da un milione di dollari, come si risolvono i problemi?

Importanti studi ritengono che la difficoltà nella risoluzione di un problema sia legata all’ incapacità di centrare il problema stesso. In parole povere, se non capisco qual è il nocciolo della questione come faccio a risolverla? Uno dei motivi più frequenti della nostra insoddisfazione riguarda il fatto che ci ostiniamo a cercare soluzioni senza aver definito realmente i problemi e quindi disagi ed i bisogni continuano a persistere.

Ecco perché sempre più aziende reputano importante disporre di risorse con la capacità di interpretare i segnali deboli della propria organizzazione, di vedere come problemi cose che ad altri sembrano normali; insomma, di guardare  un po’ più lontano per scoprire nuovi ambiti di possibile miglioramento.

Ponendosi in modo critico ma propositivo il rivoluzionario anticipa i problemi contribuendo così consistentemente all’ azione di miglioramento in azienda. Quella di cui dispone non è una competenza tecnica, ma un metodo creativo, di un approccio in grado di far emergere nuove idee e nuove soluzioni.